Domanda Social #05

Coibentazione di una copertura inclinata con struttura in legno: a parità di trasmittanza termica è importante la massa dell'isolante?

Domanda:

Coibentazione di una copertura inclinata con struttura in legno: a parità di trasmittanza termica è meglio:

a. un isolante leggero (densità attorno a 60 kg/mc)

b. un isolante pesante (densità attorno a 150 kg/mc)

 

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito, sono:

a. isolante leggero per il 59% dei partecpanti

b. isolante pesante per il 41%

Chi avrà ragione?

 

Risposta giusta:

Prima di indicare quale delle due risposte sia quella corretta, riteniamo opportuno ricordare cos'è l'inerzia termica.

L'inerzia termica è la capacità di un materiale di alzare od abbassare, in modo più o meno veloce, la propria temperatura a seconda delle variazioni di temperatura tra interno ed esterno. Questa proprietà è principalmente legata al calore specifico, alla massa ed alla trasmittanza termica del materiale.

Un altro concetto, strettamente legato all'inerzia termica, che vogliamo ricordare brevemente è lo sfasamento termico. Lo sfasamento termico è il tempo necessario affinchè le variazioni della temperatura esterna causino inalzamenti o abbassamenti di quella interna. Quanta più inerzia termica ha un materiale (alto calore specifico, elevato peso specifico e bassa trasmittanza termica) tanto maggiore è lo sfasamento termico. A tale riguardo, è bene precisare che per evitare che la temperatura interna sia particolarmente influenzabile da quella esterna bisognerebbe garantire almeno 10-12 ore di sfasamento (le case passive possono anche superare le 16 ore).

Sulle coperture, considerato che risultano perpendicolari alla radiazione solare e che quindi sono particolarmente sottoposte a notevoli variazioni di temperatura, la valutazione dell'inerzia termica è molto importante. Infatti, un tetto con uno sfasamento termico di poche ore, soprattutto nei periodi estivi, farà si che i locali nel sottotetto si surriscaldino più velocemente rispetto ad altri locali.

Sulla base di quanto detto, possiamo quindi dare la risposta corretta, che contro i pronostici, è: "un isolante pesante".

A titolo di esempio, con il solo scopo di fornire un confronto tra i due isolanti proposti nella domanda, consideriamo la seguente copertura coibentata con doppia ventilazione per valutare la differenza dello sfasamento termico.

Caratteristiche lana di roccia:
ipotesi A:

- calore specifico = 1030  J / (Kg K)

- trasmittanza termica = 0,035 W / (m K)

- densità = 60 kg/mc

ipotesi B:

- calore specifico = 1030  J / (Kg K)

- trasmittanza termica = 0,035 W / (m K)

- densità = 150 kg/mc

SFASAMENTO = 6,83 ore SFASAMENTO = 10,67 ore

 

Domanda Social #04

Un edificio, per essere privo di impianti termici, dev’essere realizzato con materiali da costruzione particolari (ad esempio in legno)?

 

Domanda:

Un edificio, per essere privo di impianti termici, dev’essere realizzato con materiali da costruzione particolari (ad esempio in legno)?

SI o NO

 

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito sono:

SI per il 67% dei partecpanti

NO per il 33%

 

Risposta giusta:

Questa volta in pochi hanno dato la risposta corretta.

Capita spesso di associare le case passive alle case in legno, ed è un errore commesso abbastanza comunemente. Io stesso, prima di approfondire l’argomento vivevo in questa convinzione; in realtà invece, realizzare una PassivHaus non implica l’impiego di materiali specifici, ma anzi, è facoltà del committente e del progettista individuare i materiali più idonei, è pertanto ammesso l’impiego di cemento armato, piuttosto che di blocchi in laterizio, o di muri in pietra, o in legno, etc.

Tenete presente che si può, anche se non sempre è possibile, trasformare un edificio storico esistente in una casa passiva.

Domanda Social #03

E’ possibile, in Trentino ad esempio, vivere in un edificio privo di impianti di riscaldamento e di climatizzazione?
(Naturalmente senza aver freddo in inverno e caldo in estate)

 

Domanda:

E’ possibile, in Trentino ad esempio, vivere in un edificio privo di impianti di riscaldamento e di climatizzazione?

SI o NO

 

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito sono:

SI per il 74% dei partecpanti

NO per il 26%

 

Risposta giusta:

Si, è possibile farlo!!!

Curando minuziosamente i dettagli, sia durante la progettazione che durante la costruzione, è possibile realizzare nuovi edifici, ma anche ristrutturarne esistenti, classificati come case passive. Una casa passiva ha un consumo energetico annuale inferiore ai 15 kWh/mq, che comparato al consumo energetico medio equivale ad un risparmio di circa il 90%. Questo fabbisogno, essendo estremamente contenuto, può essere facilmente soddisfatto sfruttando gli apporti solari, permettendo quindi di realizzare edifici privi di impianti di riscaldamento e/o di raffrescamento.

Domanda Social #02

Ai fini del risparmio energetico qual è l’intervento più efficace?

 

Domanda:

Per limitare il consumo energetico di un edificio esistente qual è l’intervento solitamente più efficace?

a) Sostituire il generatore di calore
b) Sostituire i serramenti
c) Isolare le superfici disperdenti
d) Altro

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito, dicono che l’intervento più efficace ai fini del risparmio energetico di un edificio esistente è:

a) Sostituire il generatore di calore secondo il 6% dei partecipanti;
b) Sostituire i serramenti secondo il 28%;
c) Isolare le superfici disperdenti secondo il 64%;
d) Altro per l’ 2%.

 

Risposta giusta:

Premettiamo che per determinare quale sia l’intervento che offre i migliori risultati in termini di costi/benefici è necessario analizzare nello specifico ogni singolo caso. E’ comunque possibile affermare che per la maggior parte dei casi riguardanti edifici storici, l’intervento che offre il maggior beneficio in termini di consumi con tempi di ritorno dell’investimento più brevi è rappresentato dall’isolazione delle superfici disperdenti.

Analizzando singolarmente le opzioni di risposta, in maniera piuttosto semplificata e speditiva, è possibile stimare che:

– la sostituzione di un generatore di calore con uno più efficiente condensazione, riduce il consumo energetico in funzione dei rendimenti della vecchia e della nuova caldaia. L’ordine di grandezza dei rendimenti di una caldaia installata attorno agli anni 90 ed una di ultima generazione sono rispettivamente attorno all’85% e al 94%. Installando una nuova caldaia a condensazione può essere quindi prodotto circa il 9% in più di energia, che comporta un potenziale risparmio di circa il 10,6%(*).

– la sostituzione dei serramenti, ipotizzando di mantenere lo stesso materiale del telaio, il miglioramento è legato alle capacità energetiche del vetro. Un doppio vetro (4+6+4) privo di trattamenti per l’abbassamento dell’emissività ha una trasmittanza Ug di circa 3,0 W/mq K, un doppio vetro basso emissivo ha un Ug di circa 2,3 W/mq K ed un triplo vetro basso emissivo (4+6+4+6+4) ha un Ug di circa 1,1 W/mq K. Il risparmio energetico, tenendo conto anche dei dettagli costruttivi del telaio dei nuovi serramenti (più curati rispetto a quelli più datati), può essere superiore al 52%(*).

l’isolazione delle superfici disperdenti. Analizzando ad esempio un edificio con murature realizzate in pietra è possibile osservare che allo stato originale la trasmittanza delle pareti è prossima a  2,10 W/mq K. Realizzando un cappotto di 12 cm in EPS è possibile abbassare la trasmittanza a circa 0,25 W/mq K, rientrando pertanto nei requisiti minimi imposti richiesti dalla normativa. Il risparmio è di circa l’88%(*).

 

Soffermandoci su quest’ultimo valore, ma lo stesso discorso è valido anche per i serramenti, ci preme chiarire che esso non si riferisce ai consumi globali dell’edificio. La percentuale riportata rappresenta il miglioramento energetico delle sole pareti,  in altre parole significa che le pareti con la coibentazione disperderanno l’88% in meno di energia rispetto alle stesse pareti senza isolazione.  Considerata poi l’ampia superficie delle pareti è evidente che il beneficio in termini globali risulta essere un aspetto importante.

 

 

(*) I valori percentuali di risparmio riportati sono del tutto indicativi in quanto per la loro esatta determinazione è necessaria un’analisi molto più approfondita e dettagliata.

Domanda Social #01

Dove consuma più energia una famiglia

 

Domanda:

La famiglia europea media dove consuma più energia?

a) Apparecchi elettrici
b) Riscaldamento
c) Acqua calda sanitaria
d) Automobile

Risultati:

I risultati, basati sulle risposte che avete fornito, dicono che in un contesto familiare il consumo energetico maggiore è legato a:

a) Apparecchi elettrici secondo il 41% dei partecipanti;
b) Riscaldamento secondo il 23%;
c) Acqua calda sanitaria secondo il 27%;
d) Automobile per il 9%.

 

Risposta giusta:

L’impiego di automobili consuma il 31% dell’energia totale impiegata da una famiglia media europea, la produzione  di acqua calda l’8%, il riscaldamento il 53% e l’utilizzo di apparecchi elettrici solo l’8%(*).

Circa la metà del consumo energetico di una famiglia è imputabile al riscaldamento.

 

 

 

 

 (*) dati illustrati durante il corso “Progettista Certificato PassivHaus”. Fonte citata: Zukunft-Haus